ESTRATTO DELLA PREFAZIONE, A CURA DI SONIA DE CICCO
Quando Chiara mi ha contattato per chiedermi di scrivere la prefazione del suo primo libro di poesie, mi sono sentita davvero onorata. Sapevo che quella scintilla che albergava in lei negli anni del Liceo avrebbe acceso presto una passione fortissima per la scrittura.
Chiara è stata una delle mie alunne migliori; l’ho conosciuta nel 2015, quando fui assegnata come docente di Italiano e Latino alla sua classe. La notai subito, seduta al banco, completamente immersa nella lettura di un libro che le copriva buona parte del volto. Alla mia domanda: “Cosa stai leggendo?”, lei timidamente chiuse il libro e sorridendomi rispose: “Un libro di poesie”. Da quel giorno vidi Chiara leggere centinaia di altri libri e spesso, entrando in classe, guardavo sul suo banco, per vedere se ne avesse iniziato uno nuovo.
Chiara è sempre stata una ragazza molto timida e introversa; parlava poco con i suoi compagni, ma osservava molto, fotografando con gli occhi ogni singolo particolare; con il tempo l’ho vista crescere, maturare e prendere coscienza delle proprie capacità. La sua grande sensibilità traspariva da ogni testo che produceva e l’amore che dimostrava per la scrittura, la voglia di apprendere e la curiosità che le si leggeva negli occhi, quando in classe trattavamo argomenti nuovi, erano per me fonte di grande orgoglio.
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Ho letto le poesie di Chiara Candeloro quasi d’un fiato e, mentre leggevo, mi sembrava di sfogliare un album di fotografie: in ognuna potevo leggere nitide le immagini della sua adolescenza, le occasioni liete e quelle tristi, gli ambienti e i suoi protagonisti, lì, tutti chiaramente visibili ai miei occhi, tanto da avere l’impressione di essere anch’io una di essi.
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La forza delle poesie di Chiara è che ti coinvolgono completamente, con la loro immediatezza e spontaneità. Come trascinato da un lieve vortice di vento, il lettore attraversa i vari mondi che albergano nell’anima di Chiara, ne assapora le gioie, ne condivide i dolori e ne apprezza le mille sfumature di colori, dai più cupi e spenti a quelli più vivaci e brillanti. Ma straordinariamente, all’improvviso, il viaggio muta la sua meta e il lettore, senza accorgersene, non è più nel mondo dell’autrice, ma è lì che scruta i meandri della propria anima. Tutti siamo stati adolescenti e tutti abbiamo provato, chi più chi meno, le emozioni e le sensazioni che con grande sensibilità Chiara ha saputo descrivere nei suoi versi.
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Chiara Candeloro con i suoi versi tocca l’anima del lettore, gli apre il cuore e lo aiuta a spiegare le ali dei ricordi, lasciando che essi fluttuino liberi nella sua mente. Ella si racconta con sincerità, entrando subito in perfetta sintonia con il lettore, senza bisogno di artifici o maschere di alcun tipo, semplicemente mettendo a nudo la sua umanità.
Del resto cosa fa il poeta? Ti ricorda che sei vivo e ti mostra la sua vita.
La scrittura è sempre stata una valvola di sfogo, estrapolare le emozioni dal mio animo e imprimerle sulla carta è per me il modo più piacevole e efficace per razionalizzarle.
Scrivo poesie da dieci anni e, sebbene il desiderio di raccoglierle in volume sia sempre stato molto forte, percepivo la loro pubblicazione come un qualcosa di lontano nel tempo, un sogno destinato a rimanere nel cassetto ancora per un bel po'. Eppure adesso eccomi qui che stringo tra le braccia i miei Pensieri, quei pezzi della mia vita che ho deciso di condividere con voi. Che dire, una gioia immensa!
Non smetterò mai di ringraziare tutte le persone, troppe per essere menzionate qui singolarmente, che mi sono state accanto e che mi hanno dato la forza di credere nelle mie aspirazioni ma soprattutto non ringrazierò mai abbastanza tutti voi che deciderete di dedicare qualche vostro momento a questo piccolo libro per me importantissimo.