Cinque luoghi del cuore e sette disavventure, nelle stagioni dell’anno; storie in cui ho versato sangue, sudore e lacrime. Questa è la vita, liquidi che scorrono come i minuti, le ore, i giorni. O che mi restano appiccicati sui vestiti e sulle mani, dopo una discussione particolare.
Barba di due giorni, abiti stazzonati e occhiali sporchi: restano loro, ricordo di guai recenti e passati. Il mio amico particolare ammicca e strizza l’occhio, indica qualcuno e cominciano le disavventure.
Perché?
L’amico ha un fiuto per ombre e maschere, io per i problemi.
Dopo il lavoro, quando riparo guasti e imperfezioni della natura, esco dall’ospedale e mi tocca fare pulizia. Spazzare via un po’ di marcio; non si sente la puzza, ma il mio “senso” lo scova.
Ho trovato schifezze nelle metropoli, in provincia e perfino in montagna, che dovevo fare?
Sono un chirurgo razionale e freddo, ma seguo la pancia e mi sporco le mani. Quando fai pulizia ti resta sempre addosso un po’ di sporcizia e cattivo odore. In passato li lavavo con l’alcool, oggi bevo acqua, Coca Cola e laghi di caffè. Mangio male, dormo poco, sogno ancora meno.
Non importa la stagione, oggi fa caldo, quel che conta è che scorrano sangue, sudore e lacrime. Per fatica, gioia o dolori, ma devono scorrere: nelle vene, per strada, sul corpo. E poi diciamolo, le disavventure accadono a persone comuni come voi, o quasi. L’eroe non è il politico vincente o il goleador di Champions League, né di certo il perdente cronico. L’eroe sono io e siete voi: l’uomo che non sa fare solo il maschio, la donna che non rinuncia a essere femmina.
Quando la routine quotidiana è bagnata da sangue, sudore e lacrime che devono scorrere.
Come fa la vita.
Sono finito in queste disavventure nelle quattro stagioni dell’anno e in cinque luoghi diversi, che amo in modo differente: solo a Genova ci sono state tre avventure. Una è proprio particolare e ancora non ho capito se si è trattato di un sogno: di certo ricordo bene il periodo, le Giornate dei Rolli. Consideratelo un omaggio alla città che è la mia amante adottiva.
Sono bravo a cacciarmi nei guai, non altrettanto a raccontare, per questo mi sono affidato all’amico di una vita. Nato nella città da cui arrivo, ha studiato a Pisa, come me, e vive a Genova. Non da solo, per sua fortuna. So che scriverà fedelmente quello che è accaduto.
Mario Pinozzi