Rinfrancata, rincuorata dalla folle speranza che Paolo l’amasse e che un giorno, sperava presto, potesse ritornare da lei, Francesca, ma tutti la chiamavano France, si riprese e in pochi giorni la mandarono a casa dall’ospedale, si sa infatti che i posti letto del nosocomio sono costosi alla società e ti rilasciano appena, appena stai in piedi. Certo France non stava ancora bene, tutto il casino combinato e le conseguenze del casino l’avevano ridotta a uno straccio, santiddio l’avevano ricoverata nel reparto dei matti, dove molti non erano matti, diventavano matti standoci segregati dentro.
France lavorava per varie testate, blog e giornali web, scrivendo sceneggiature fantasy, distopiche o storiche, senza riuscire a mantenersi, per questo lavoricchiava anche in nero, facendo la badante o le pulizie.
Aveva incontrato Paolo, casualmente in biblioteca, innamorandosi follemente di lui, un amore infernale, un amore scuro, un amore tetro, sotterraneo, un amore plutonico, legato a Plutone il dio della morte e delle ombre, che si era impossessato di lei.
All’inizio Paolo pareva ricambiare, poi cambiò repentinamente, iniziando a sparire, a mentire, a tradire, rendendola alla fine uno spaventapasseri. Una storia e un amore assurdi, concepibili solo per un film o un romanzo.
Una storia fatta di stragi, di organizzazioni e di patti segreti, di cui France scriveva con la delicatezza di una elefantessa con in tacchi a spillo in una cristalleria, ma mossa da amore, senza condannare nessuno, se non chi pensava solo al proprio tornaconto.

"La santa allegrezza" è un romanzo che mescola inquietudine, speranza, ricerca, meditazione e amore, proiettandoci nella vita di Francesca, blogger, giornalista e sceneggiatrice alle prese con gli ostacoli di un'esistenza che non riuscirà a domarla. "La santa allegrezza" ci regala aneddoti, citazioni, riferimenti e notizie storiche concernenti la spiritualità, la religione, la filosofia, divenendo quasi un saggio nel romanzo, un vademecum, una guida per l'anima.