Ogni bambino che si rispetti - 978-88-6771-746-0

Autore : Massimiliano Morescalchi
Anno di produzione : 2020
Casa Editrice : Edizioni Il Ciliegio
Genere letterario : Narrativa per bambini - Favola moderna
Formato : Ebook, Cartaceo




Recensisci Opera

ACQUISTA

Ogni bambino che si rispetti ha una famiglia che lo ama e si prende cura di lui.
Ogni bambino che si rispetti va a scuola tutti i giorni, e lotta strenuamente ogni mattina nel tentativo di non andarci.
Ogni bambino che si rispetti dice continuamente ad alta voce a chiunque di odiare la scuola, anche quando questo non è vero.
Ogni bambino che si rispetti ha un solo imperativo nella mente, un chiodo fisso, un’idea meravigliosa che cerca in ogni modo di assecondare: giocare.
Ogni bambino che si rispetti combina guai a ripetizione ed inventa altrettante bugie per uscirne indenne.
Ogni bambino che si rispetti vorrebbe mangiare in continuazione schifezze squisite e piene di zuccheri: caramelle, paste con la crema, pane e nutella, lecca-lecca, zucchero filato, biscotti farciti, gelato con la panna, budino al cioccolato; oppure schifezze saporite e salatissime: pizza, patatine fritte, wurstel, hamburger con ogni genere di salsa dentro, il tutto annaffiato da una decina di bicchieri di coca-cola. Ogni bambino che si rispetti detesta con tutto sé stesso le verdure, la frutta e tutti quei cibi che i genitori si ostinano a mettere nel suo piatto affermando solennemente che facciano bene alla salute. Ogni bambino che si rispetti trasforma il momento del pasto in una dura battaglia per riuscire a mangiare le schifezze e gettare nella spazzatura i cibi sani, riuscendoci nella maggior parte dei casi.
Ogni bambino che si rispetti si libera dei propri gas intestinali, superiori ed inferiori, con estrema gaiezza e sollecitudine, in qualsiasi posto si trovi, con qualsiasi persona si stiano accompagnando i genitori e vantandosi con gli amici di saper recitare ruttando tutto l’alfabeto, comprese le lettere straniere.
Ogni bambino che si rispetti estrae dalle proprie narici reperti molli e appiccicosi che provvede con premura e impegno ad arrotolare con le dita a mo’ di biglia e ad appiccicare in vari e segreti luoghi di conservazione dove potranno maturare e seccare come salumi dal norcino: sotto il tavolo e le sedie di cucina, negli angoli dei muri, sotto ai banchi di scuola, sul grembiule del compagno più vicino, tra il folto pelo del cane di casa; talvolta, non avendo un luogo sicuro pronto alla bisogna e trovandosi nell’imminenza di essere scoperti da un adulto con il reperto ancora per le mani, alcuni bambini che si rispettano fanno sparire l’oggetto in questione come fosse una pasticchina per la gola, apprezzandone così l’estrema salinità che lo rende in tutto e per tutto simile ai capperi che si mettono sulla pizza napoletana.
Ogni bambino che si rispetti non riesce a capire per quale motivo non si possa correre nei corridoi, visto che hanno quel nome, e per quale ragione gli adulti non li abbiano chiamati camminatoi se volevano che ci si camminasse sopra.
Ogni bambino che si rispetti guarderebbe la TV per ore e ore, anziché fare i compiti per casa.
Ogni bambino che si rispetti ha una sola risposta quando viene accusato di aver commesso qualche marachella o se viene addirittura scoperto mentre la sta compiendo: non sono stato io.
Ogni bambino che si rispetti ama sporcarsi in ogni modo possibile e immaginabile (e anche in qualche altro non immaginabile) con qualsiasi sostanza sudicia e melmosa riesca a trovare: fango, erba, vernici, pozzanghere, cibo, alghe, catrame, pennarelli, trucchi della mamma.
Ogni bambino che si rispetti farebbe il bagno una volta all’anno, il giorno del compleanno, e soltanto per essere riconosciuto da parenti e amici che devono portargli il regalo. Tutti gli altri giorni dell’anno intraprende un’aspra guerra con i genitori che tentano con la forza di farlo entrare nella vasca, fargli lo shampoo o lavargli i denti.
Ogni bambino che si rispetti dice sempre la prima cosa che gli viene in mente, senza preoccuparsi degli effetti che potrebbe scatenare o delle figure barbine che immancabilmente procura ai suoi genitori, che si erano raccomandati in ogni modo di non dire alla vecchia zia ricca che, quando mangia, la dentiera le balla rumorosamente nella bocca, o al capufficio del babbo che ha i peli che gli escono dal naso e dagli orecchi e per questo somiglia a Shrek.
Ogni bambino che si rispetti disubbidisce a genitori e insegnanti, e crede fermamente che far ammattire gli adulti sia una delle missioni della propria vita.
Ogni bambino che si rispetti, in ogni parte del mondo, qualunque sia il colore della sua pelle, qualunque forma abbiano i suoi occhi.
Dappertutto.
Tranne che a Severopoli.

Rosalinda è una bambina peruviana costretta ad emigrare perché il padre non riesce più a trovare lavoro a Lima. Decidono di ricominciare nella città dove si sono trasferiti da tempo gli zii, la piccola Severopoli. La bambina ha da tempo un “vezzo” che fa impazzire la madre: affascinata dalle filastrocche imparate a scuola, ha cominciato a parlare soltanto in rima.
A Severopoli Rosalinda trova una situazione bizzarra: i bambini della città sono “strani”, perfettamente educati, senza tutti quei difetti che contraddistinguono ogni bambino che si rispetti. Il motivo è inquietante ed è legato alla figura del sindaco di Severopoli, nonché direttore della scuola elementare, Severo Rigidini.
Come sarà riuscito il sindaco a ottenere la “perfezione” dai bambini della piccola cittadina? Rosalinda, aiutata da suo padre e dalla madre di Severo Rigidini, indagherà fino a scoprire la terrificante verità…